Traffico intenso e grave inquinamento a causa di lavori autostradali: lo Stato condannato dalla CEDU a risarcire i danni ai residenti

Traffico intenso e grave inquinamento a causa di lavori autostradali: lo Stato condannato dalla CEDU a risarcire i danni ai residenti
23 Dicembre 2021: Traffico intenso e grave inquinamento a causa di lavori autostradali: lo Stato condannato dalla CEDU a risarcire i danni ai residenti 23 Dicembre 2021

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stata chiamata a pronunciarsi in merito alla legittimità delle decisioni assunte dalle Autorità giudiziarie di uno Stato membro che avevano respinto le richieste di risarcimento danni di alcuni cittadini residenti in un’area interessata da un massiccio fenomeno di inquinamento atmosferico. 

La questione affrontata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è di particolare importanza perché interessa la gran parte dei paesi industrializzati, che si trovano a dover combattere e risolvere il problema dell’inquinamento. 

IL CASO. La vicenda trae origine dai ricorsi proposti da quattro cittadini residenti in un’area interessata da una deviazione del traffico autostradale nei confronti dello Stato al fine di ottenere il risarcimento del danno subito.

Questi lamentavano, in particolare, che durante la fase di costruzione di un’autostrada il traffico era stato temporaneamente deviato verso un’arteria stradale secondaria che interessava l’area in cui gli stessi abitavano. In conseguenza di ciò, il traffico era aumentato vertiginosamente, causando aumenti di inquinamento acustico, vibrazioni, e inquinamento da gas di scarico.

Le richieste di risarcimento del danno erano state respinte dalle Autorità giudiziarie dello Stato membro.

I ricorrenti si sono quindi rivolti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ai sensi dell’art. 34 della Convenzione EDU, lamentando, in particolare, la violazione dell’art. 8 della CEDU che riconosce il diritto al rispetto della vita privata e familiare dell’abitazione.

LA DECISIONE. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la sentenza, sez. I, del 14.10.2021 n. 75031/13 ha anzitutto ribadito che gli individui hanno diritto al tranquillo godimento della propria abitazione.

Ha ritenuto, poi, che le autorità dello Stato membro avevano consapevolmente ignorato il problema e avevano continuato a sviluppare il progetto autostradale nella totale assenza di rispetto del benessere dei residenti.

La Corte ha, pertanto, affermato che il dirottamento del traffico nei pressi dell’abitazione dei ricorrenti e la mancanza di un’adeguata risposta da parte delle autorità avesse danneggiato il pacifico godimento della loro abitazione, e, quindi, ha ritenuto all’unanimità che vi era stata violazione dell’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare dell’abitazione). 

La Corte ha, quindi, condannato lo Stato membro a corrispondere ai ricorrenti a titolo di equa soddisfazione la somma di €. 10.000,00 ciascuno in relazione al danno patrimoniale, oltre le spese del giudizio.

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